Creare un punto di Sosta su roccia.
Come collegare due o più chiodi da roccia per confezionare una sosta di sicurezza su terreno alpinistico.
La sosta di sicurezza, ovvero il punto finale di ogni tiro di corda che scaliamo in montagna o sulle pareti rocciose, è l'anello fondamentale della catena di sicurezza della cordata alpinistica ed è un elemento essenziale per la buona riuscita di una scalata in parete.
Conoscere ed eseguire le manovre di corda correttamente è ovviamente d’obbligo ed inoltre preserva la nostra sicurezza quando arrampichiamo.
Ecco quindi alcune “buone pratiche” da adottare quando, scalando in parete, utilizziamo o troviamo chiodi da roccia tradizionali come nelle ripetizioni di vie classiche in Dolomiti.
Verifica lo stato dei chiodi di sosta che trovi.
Ribattere con un martello i chiodi di sosta è una buona abitudine che ti permette di verificare la loro tenuta. Anche i chiodi sono soggetti ad usura ed inoltre non sai chi li ha piantati e da quanti anni sono nella roccia.
A volte mi è capitato che muovendoli con forza a mano si sfilassero! Quindi ribattere i chiodi da roccia è un’operazione fondamentale per la sicurezza della cordata.
Non usare mai i cordini che trovi già inseriti nella sosta
Usa sempre il tuo materiale personale.
Collegarsi ad un vecchio cordino sbiadito che è lì da qualche anno sotto le intemperie non garantisce la sicurezza ottimale. Utilizza la tua attrezzatura personale, cordini e moschettoni, per confezionare la sosta di sicurezza.
Usa sempre moschettoni a ghiera
Per collegare i chiodi da roccia della sosta al cordino di sosta.
Se non è possibile perché il moschettone non riesce a passare nell'anello del chiodo o una volta inserito il moschettone nel chiodo si creano leve sfavorevoli sul moschettone, fai passare nell'anello del chiodo un cordino in kevlar che hanno un'altissima resistenza al taglio e carichi di rottura elevatissimi.
Perché è importante l'angolo del vertice del cordino di collegamento?
Più l'angolo è aperto, più i carichi che possiamo avere al vertice della sosta, dovuti ad una eventuale caduta del primo di cordata, aumentano esponenzialmente (!) sui singoli ancoraggi della sosta.
In sostanza, come puoi vedere dall’immagine del parallelogramma delle forze, una sollecitazione di 6Kn (Kilo newton dove 1Kn=100Kg) si ripartisce uniformemente e si annulla sui 2 chiodi da roccia quando ho un angolo di 30° sul cordino al vertice della sosta.
Il grafico chiarisce perfettamente la meccanica delle forze in atto che agiscono sulla sosta sottoposta a sollecitazione verticale verso il basso.
Collega i due punti in funzione del ribaltamento della sosta.
Il secondo di cordata che sale, non sottopone mai in caso di caduta la sosta a carichi elevati.
Il capocordata in caso di caduta fa ribaltare la sosta verso l'alto, per cui devi predisporre la sosta per questa evenienza. Che cosa vuol dire? Collega i chiodi dando sempre la preferenza a quello che ritieni piantato meglio, in modo che in caso di caduta entra in azione il primo chiodo (più resistente) e poi il secondo e via dicendo.
Abbiamo verificato in test che la classica sosta mobile (che in teoria ripartisce i carichi su ambedue i punti) non funziona sempre. Il carico va sempre tutto su un punto, poiché si creano attriti sul cordino che ne compromettono la mobilità.
E' meglio che tu scelga su quale punto di ancoraggio va il carico (che dev'essere il chiodo più buono), piuttosto che lasciare questa decisione al caso.
Oltre al martello per ribattere i chiodi porta con te anche 2/3 chiodi, anche se vai a ripetere vie classiche già attrezzate. Se non trovi la sosta o la sosta che trovi non ti da fiducia o devi fare una ritirata di emergenza, con i tuoi chiodi e il tuo martello sei più sereno.